In questi giorni avrei dovuto scrivere di un libro, ma, come a volte capita, in modo sorprendente e bello, durante un momento di lettura con Leo, ho cambiato idea.
e ho scelto di raccontarvi “Zeb e la scorta di baci” di Michel Gay, edito da Babalibri.
Ammetto che non sono un’appassionata di animali umanizzati, ma Zeb entra nel cuore.
Zeb è una piccola zebra in partenza per il suo primo campo estivo.mentre prepara la valigia capisce che dormirà, per la prima volta, lontano dalla mamma e dal papà.
questo la intristisce molto.
i genitori però, molto amorevoli e attenti, preparano per la loro piccola zebra dei foglietti con le impronte dei loro baci, così, quando zeb avrà nostalgia di loro, potrà sentire il calore del loro affetto come se stessero lì accanto a lei.
il giorno del campo estivo arriva e, quando il treno parte, mamma e papà zebra salutano la piccola Zeb, che, per non dare dispiacere ai suoi genitori,e forse, anche per non farsi vedere triste dagli amichetti, finge di non provare tristezza.
ma poi, quando nessuno lo vede, Zeb apre la scatola dei baciocaramella e se lo avvicina alla guancia.
quando cerca di addormentarsi però, il pianto inconsolabile di un’altra piccola zebra non lo fa dormire.
nonostante la vergogna, Zeb vuole aiutare la zebra e gli offre un baciocaramella.
anche gli altri compagni di viaggio, incuriositi dalla scorta preziosa di Zeb, vogliono un bacio.
e così, senza accorgersene, piano piano, tutti si addormentano, anche Zeb.
che viene svegliato, la mattina seguente, dalle voci entusiaste delle altre zebre.
“guarda, si vede il mare!”
arrivati sul posto, zeb sente di non aver più bisogno della sua scorta di baci e la regala alla piccola zebra che aveva consolato la sera prima.
un’altra ammissione che devo fare(dopo quella sugli animali umanizzati) è quella sulla comprensione di questa storia.
nonostante sia una delle storie più richieste dai bimbi durante gli incontri di lettura che organizzo, il senso mi è arrivato solo qualche giorno fa, mentre la leggevo insieme a leo.
“zeb è tiste.zeb vuole mamma e papà!mamma zeb è gande”.
ecco, come spesso accade, il cuore aperto di Leo riceve il senso delle storie.
Zeb sta diventando grande, è in quella fase eccitante ma allo stesso tempo critica che porta un bimbo ad essere autonomo, emotivamente e praticamente.
la scuola, le prime gite, l’indipendenza che piano piano si acquisisce nel mangiare, nel vestirsi, e anche nel gestire le proprie emozioni.
le cose che mi sono arrivate dritte e forti sono(ecco il mio solito elenco):
-il ruolo, fondamentale, dei genitori ;la loro presenza, amorevole e allo stesso tempo fiduciosa e positiva, aiuta la piccola Zeb ad attraversare questo momento del distacco in un modo intenso ma sereno.
-spesso condividere le proprie emozioni, tirarle fuori, aiuta non solo gli altri ma anche sè stessi.
-l’amore quando c’è, si sente, che sia lontano, che sia vicino.
insomma, “Zeb e la scorta di baci, illustrato in modo tenero e semplice, è una storia bella e preziosa non solo per i bambini, ma anche per i genitori che spesso non sanno come ATTRAVERSARE le emozioni dei loro piccoli in modo sano e sereno.
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